Quest’anno, mondosequenziale vuole augurarvi buone feste con una storia di Natale commovente del dinamico duo preferito della redazione: Batman e Tom King.
È stato senza dubbio l’anno di Tom per me (MrPrep, N.d.A.), e anche per questo ci tenevo a raccontarvi io questa storia. Quindi ecco a voi GOOD BOY, da una recente Annual (2016) dell’uomo pipistrello.
C’era una volta…
…a Gotham un uomo di mozzarella in carrozza, duro fuori e tenero e filante dentro. Lo conoscete tutti, e tutti i suoi drammi.
E c’erano anche un veterano dedito a preparare colazioni e ricucire ferite, un giullare dall’umorismo scadente, e un cane.
Le storie sui cani, chissà perché, piacciono più delle altre.
Lo avrà pensato anche Joker quando ha scritto la sua battuta per Natale: asso carta alta. Un punto basso lo stesso però, e infatti non faceva ridere.
Mi dispiace, Joker.
La storia, che vi potete immaginare, è che il cane – abbandonato dal Joker – è vissuto nella violenza, vogliono abbatterlo, non è recuperabile.
Alfred ci prova lo stesso. E così, tra le ironiche gag tipiche di King e qualche scambio di sguardi, in pochissime pagine vediamo compiersi una storia di redenzione squisitamente natalizia.
C’è la comicità delle gag di King, c’è la commozione legata all’affetto tra Asso e i suoi nuovi padroni, ma soprattutto tra Alfred e Bruce.
Il nuovo venuto è un’eco di Bruce, in fin dei conti, e il legame che si forma tra il Cavaliere in Penombra e la tormentata creatura è naturale e sincero, perché sono anime affini.
D’altra parte, addestrarlo e riabilitarlo diventa per Alfred una maniera di ritornare al piccolo Wayne. L’analogia è resa evidente anche dalle parole di Bruce stesso a proposito di certe ferite che non possono guarire.
La morale di questo Natale
L’esito dell’addestramento, però, e la tenerezza che Asso dimostra ci portano a pensare che, forse, in fondo, le parole di Bruce non erano vere.
A Natale tutte le ferite del cuore possono guarire – e non solo nelle cittadine austriache la domenica pomeriggio – anche a Gotham City. L’ostinazione di Alfred nel suo regalo di Natale (la redenzione di Asso) e l’affezione che a modo suo il Cavaliere in Penombra riesce a dimostrare, ci parlano di amore.
In definitiva è proprio il gesto affettuoso dello stagionato maggiordomo a scaldarci più di tutto il cuore, e a insegnarci una dura lezione d’amore e famiglia, che sintetizzerò con un modo di dire delle mie parti.
Cresci figli cresci porci, diceva mio p–
Gli auguri dalla redazione
Ci scusiamo per la mancanza di spirito natalizio, speravamo che commissionargli questo articolo potesse salvarlo ma probabilmente servirà un trattamento più severo.
Nel frattempo, buone feste a tutti dal resto di Mondo Sequenziale!
Aspirante studente e pigro dalla nascita, appassionato di storie in ogni forma e di sentenze sensazionalistiche poco argomentate. Per altri dettagli vi rimando all’autobiografia che non scriverò mai dal titolo provvisorio di ‘Indecisi’ – ‘Mainstream’ era già preso.