SNIKT

È difficile scrivere una recensione con le lacrime agli occhi, per due ragioni: la prima è che ovviamente non ci vedo e l’altra è che il rischio di esser prolissi per amore è altissimo. Perché Tom Taylor, sceneggiatore che ho imparato ad amare tanto sull’attuale serie di Wolverine, sa come prendermi. È il classico fidanzato che lasci di continuo ma che sa farsi perdonare arrivandoti al cuore. Tutto si apre con Wolverine che le prende malamente da ninja non morti. Un classico. A questo leitmotiv dell’artigliato segue, poi, un tocco di classe del team creativo: un Logan sorpreso di sentire il caratteristico suono dei suoi artigli non proveniente dalle sue pelose nocche. Cosa succede? Semplice…arriva Laura!

L’Arte del ghiottone secondo Laura

Vedendo Laura in azione, Logan ci fa una valutazione rapida sullo stile di combattimento della sua futura (perché badate che siamo molto nel passato, Laura ancora non esiste) “figlia”. è molto più precisa di lui, non spreca un movimento, è una macchina, è chirurgica (come ho già avuto modo di dirvi). Meno forza bruta e più precisione, sembra quasi che Logan ne abbia – giustamente – paura. Insieme, come lui afferma, sono un incubo. La trama è molto semplice, in linea con l’iniziativa Generations, un salvataggio da manuale e nulla di più. Come succederà per Thor generations, ciò che conta qui non è tanto la trama, quanto i dialoghi e le emozioni che scaturiscono nel vedere di nuovo questo tanto peculiare, quanto adorabile, rapporto padre/figlia. Logan non è un idiota. È brutto, rozzo, incontrollabile, vizioso, furioso, idiota ma non è una pornostar (semicit.) e alla fine sospetta che Laura sia legata a lui. Qui, in perfetto stile wolverine, si scusa anticipatamente per avergli incasinato la vita. In Laura non vede solo un costume simile, fattore rigenerante e artigli, ma sente il suo stesso odore e vede gli occhi di sua madre. Un bel modo dello sceneggiatore per dirci come Laura non sia wolverine solo perché avrebbe la meglio in una rissa con un paio di katane nelle nocche. Sono legati in un modo talmente intimo che forse nessun altro cambio della guardia può dire altrettanto.

L’evanescenza dell’adamantio

Tutto si chiude in un abbraccio in evanescenza, esaltato da un commovente “Addio, papà” di Laura, poco prima di tornare nel suo tempo. Questo però avviene non prima di aver fatto un bel discorsetto a suo padre. Vi ho detto che era un salvataggio la trama di questa storia, no? No ok l’ho inserito adesso ma voi non potete saperlo, ma chi salvano? Akiko, figlia adottiva di Logan, come potete leggere nella prima immagine. Una bambina che raramente vede suo “Padre”, che si fa vivo in Giappone solo quando quest’ultima è in pericolo. Laura gli chiede di fare il padre, una buona volta. Di raccontarle una favola della buona notte, di passare del tempo con lei e di non semplificare il rapporto padre/figlia in una presenza solo super eroistica in caso di necessità.

The Wolverine Way

‘The wolverine way’ chiude la ricca rosa degli spunti di riflessione che Tom Taylor ci dona, in una bella descrizione di cosa significa essere Wolverine e di come si traduca nei rapporti umani. Davvero una piccola perla questo numero di Generations che mi ha ricordato perché Wolverine sia il mio personaggio Marvel preferito. Grazia Tom e grazie anche a Ramon Rosas per esser stato dietro così bene con la sua matita ad una sceneggiatura molto sentita, davvero un ottimo lavoro. Spero di rivedere presto il vero Logan, il nostro Logan tornare nei nostri spillati. Sappiamo che tornerà e vogliamo che si sbrighi, non tanto per me ma per Laura. Non attendo altro che di rivedere questo abbraccio senza che uno dei due svanisca nel nulla. Prego dunque la clemenza della Dea continuity.

Forse è in questa vicenda di Generations che leggiamo il momento in cui, per la prima volta, Logan non si sia sentito totalmente solo. Quando, per la prima volta, non sono stati i suoi artigli a lacerare il silenzio con uno “Snikt!”.

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8.8

Sceneggiatura

9.0/10

Disegni

8.5/10

Pros

  • Storia breve ma commovente
  • Disegni sempre all'altezza
  • C'è anche Creed

Cons

  • wolverine è ancora morto e mi manca 🙁

Zeno

Laureato in filosofia, maestro d'ascia e immenso mentitore. Passa le sue giornate ad acquistare fumetti che forse un giorno leggerà e mai recensirà. Fra le altre cose è degno di sollevare mjolnir, ha un anello delle lanterne verdi nel cassetto ed è il cugino di Hegel.