L’unica serie a non godere di uno spazio su Road to restart è stata quella di Deadpool. perché puzza? è cretino? perché altrimenti sarebbero state 11 uscite anziché 10 ed era brutto? Nessuno lo sa. Fatto sta che è anche l’unica recensione ad essere slittata di diverse settimane. Dunque perché odio deadpool? semplice, non lo odio affatto. La verità è che sono rimasto scottato dal suo ultimo restart con l’all new all different. Momento in cui ,fomentatissimo dal film, decisi di dargli una chance. Un quindicinale che seguii per più di un anno, mostrandosi, ahimè, assai mediocre il più delle volte. Alla fine mi vidi costretto ad abbatterlo, ma lui ritorna sempre, si sa.

Lo spillato

un quindicinale da 3,50 euro con all’interno due storie appartenenti però entrambe allo stesso primo numero che si articola in due parti. Tutte e due sceneggiate da Skottie Young, la prima è disegnata da Nick Klein, mentre la seconda da Scott Hepburn.

Allora fa schifo o no?

Sicuramente no, un primo numero decisamente più in linea col personaggio rispetto al precedente restart. Una volontà di ritornare alla origini con un Deadpool che ha letteralmente resettato la propria memoria, tornando ad essere un mercenario dalla dubbia moralità. Un pretesto trash su cui gli stessi autori, mediante l’irriverente Deadpool e la sua quarta parete storicamente frantumata, ci fanno dell’ironia. Un ritorno alle origini che però abbraccia le novità dei film, immediatamente vedremo una Testata negasonica che ha guadagnato un aspetto identico alla controparte cinematografica, e anche in questo Deadpool non risparmia battute. Un ottimo incipit che vede il mercenario chiacchierone alle prese con l’ennesimo film brutto di un possibile Adam Sandler; momento ben rappresentato da Klein in questa prima storia, restituendo al lettore tavole, che per fortuna, sono ben lontane da quei tratti edulcorati di all new all different, conoscendo momenti anche piuttosto sgradevoli, come è giusto che sia. Sono ovviamente presenti una miriade di battute, che si susseguono continuamente distogliendo l’attenzione dalla trama, la quale è decisamente di contorno; aprendosi a dei reali contenuti soltanto in un secondo momento. Durante la  lettura però non mancheranno presenza importanti: i guardiani della galassia, gli Avengers, addirittura un celestiale ed una fantomatica arma per ucciderlo e indovinate un po’ chi ne è il proprietario…no, non Fing fang foom. Nella seconda storia si ha invece un quadretto ironico piuttosto esilarante che fa il verso alle più classiche storie sulle origini dei super eroi, per poi conoscere un momento serio ma decisamente assurdo: cosa c’entra Batman, o quel che nell’universo Marvel sembra avvicinarsi di più?  Domanda ancor più strana: cosa ne sarebbe di Bruce Wayne se fosse stato Wade ad uccidere i suoi genitori? Ecco, devo esssere sincero: la risposta a questa domanda mi ha fatto venir voglia di prendere il prossimo numero.

Note critiche

pur conoscendo, sopratutto nei momenti successivi, battute decisamente esilaranti, devo dire che più di qualche volta ne ho trovate di infelici, forzate, con dialoghi che ad ogni costo dovevano risultare divertenti ma che subivano un effetto contrario. Mancanza di un vero e proprio equilibrio nei dialoghi, essi esasperano una trama già di per sé inesistente diventando una collezione di gag. Anche la rottura della quarta parete non sempre è portata avanti in modo brillante. La quale, se esasperata, risulta stancante. Il lavoro di Klein, esclusione fatta per alcuni primi piani, si mostra di buon livello e in linea con il personaggio, mentre Hepburn mi ha convinto davvero poco.

Conclusione

Nonostante i diversi problemi riscontrati, non mancano alcune perle: cominciando dalle mutande fatte di peluche, passando per uno Starlord che piagnucola difronte agli Avengers e giungendo ai numerosi dialoghi che strizzano l’occhio alla produzione Fox e non solo. Nel complesso un buon primo numero che sicuramente conosce qualche fatica nel partire, non munito di un buon ritmo nei dialoghi e carente nel rapporto gag/trama, ma che in compenso, si pone ad un livello superiore al precedente restart, conoscendo un ritorno – apprezzatissimo- del classico Deadpool. Si spera che la gestione Young, non insolito a questo tipo di personaggi  – che come  scoprirete leggendo questo primo numero- da tempo aspettava questa occasione, che ha dato prova di essere un ottimo sceneggiatore in Marvel ma anche per la Image, conosca un crescendo -che dopo mediocri anni – Deadpool meriterebbe. Il mercenario chiacchierone ritorna sugli scaffali con una nuova memoria e vecchie abitudini.

continuerai a leggerlo?

almeno fino a quando si saprà la verità su questo strano “Batman”

 

Deadpool 1

3,50 €
7.1

Sceneggiatura (prima storia)

7.0/10

Disegni Klein

7.5/10

Sceneggiatura (seconda storia)

7.5/10

Disegni Hepburn

6.2/10

Pros

  • Molti momenti divertenti
  • Un graditissimo ritorno al Deadpool delle origini senza troppi eroismi
  • una stranissima conclusione che ti obbliga a comprare il prossimo numero

Cons

  • Non tutte le battute funzionano come dovrebbero, le quali delle volte risultano forzate
  • mancanza di un equilibrio fra gag e trama
  • Inconstanza nella qualità complessiva dei disegni

Zeno

Laureato in filosofia, maestro d'ascia e immenso mentitore. Passa le sue giornate ad acquistare fumetti che forse un giorno leggerà e mai recensirà. Fra le altre cose è degno di sollevare mjolnir, ha un anello delle lanterne verdi nel cassetto ed è il cugino di Hegel.