Cambiamenti. Una parola spesso centrale nel panorama comics, un antidoto – svenduto – per combattere lo svecchiamento. I più avvezzi staranno già pensando alla retcon, i meno esperti magari ai reboot; ma ciò che sicuramente risulta lampante, e spesso stancante, è che il mondo supereroistico è fatto da cambiamenti. La Marvel ne fa una bandiera ma LA DC KE FA?!!11. Ormai già da qualche anno abbiamo fatto la conoscenza del rilancio Dc  Rebirth; il quale però non è un reboot, bensì, un meno ambizioso restart. Senza far terra bruciata dei New 52 riprendiamo proprio da lì, ma aggiustando – o semplicemente cambiando – ciò che forse non andava. Si sa, i lettori sono spesso reazionari e la Dc ha dunque proceduto a sganciare vintage bomb; le stesse che, qualche anno dopo, ha sganciato anche Marvel (dove i cambiamenti erano davvero tanti). Esito? Successone per entrambi con vendite alle stelle; complici anche team creativi notevoli. Pecora nera del giovane restart  era la Justice League; la quale vantava un nome ormai leggendario del fumetto quale è Bryan Hitch…ma non nel ruolo giusto. Se Hitch ci ha deliziato negli anni con le sue matite, lo ha fatto meno con la sua penna.

Una gestione assai mediocre corredata da disegni scialbi (alcuni, ahimé, di Hitch stesso) mostrava una Justice league, raramente così povera di carisma, alle prese con minacce volta volta più grandi ma mai interessanti. Ciò che mancava era una visione di insieme della gestione, la quale, certamente non mancava nella precedente run di  Geoff Johns per i New 52. Se con quest’ultimo avevamo un mosaico che gradualmente prendeva forma, con Hitch abbiamo una accozzaglia di situazioni senza filo conduttore. Breve parentesi poi di Christopher Priest, notevole sceneggiatore, che però non ha davvero mostrato se stesso nel breve tempo concessogli. Poi BOOM!, ecco No justice. Una mini serie, a mo’ di ponte (tipo Avengers No surrender), che ci catapulta felicemente nella gestione di Scott Snyder. Bat-autore per eccellenza, scrittore dello stesso No justice, da poco reduce da un discutibilissimo Metal, prende le redini di una delle serie di maggior prestigio. Forse imparando dal buon Johns, forse perché è semplicemente uno sceneggiatore migliore di quanto sia Hitch, già il primo arco narrativo della sua gestione propone un mosaico in cui Metal e No justice ne compongono una decisiva parte.

Senza addentrarmi nei dettagli, ciò che Snyder voleva fare (e vuole fare) era riscrivere il multiverso Dc arricchendolo non solo di materia e anti materia ma anche di materia oscura. I sogni son desideri, gli incubi sono universi oscuri, per farvi una sintesi. Tutto il multiverso (con le sue 53 realtà, sì non più 52) è su una faccia, sull’altra il multiverso oscuro; il quale non è appunto una mera realtà parallela. Dopo vari scontri piuttosto tamarri, Metal si conclude lasciando aperto un piccolissimo casino. Una breccia cosmica, niente di che. Tornando però al presente Dc, Metal ha dunque innescato un certo stato di cose [leggetevi pure No justice però]: il multiverso nasconde ben 7 forze cosmiche inedite. Il suddetto multiverso, va detto, non è mai stato a corto di fonti energetiche (forza della velocità e spettro emozionale per parlare di quelle meno comuni, energia cosmica e magia per intenderci su quelle solite) ma queste 7 forze quali sono e cosa comportano?

Eccola! La tanto attesa Justice League di Snyder. Cosa? dite che è un altro Snyder? Ma vi pare una coincidenza plausibile?

Il potere dell’inconscio

Bisogna concentrarsi innanzitutto sulla loro natura di forze nascoste. Questa oscurità, a loro intrinseca, si lega ad un’oscurità individuale: il celato, l’inconscio, il rimosso. La verità cosmica, intesa nel titolo, è una grande tragedia (citando un punto dell’opera piuttosto avvilente). Una nichilistica presa di consapevolezza del fatto che siamo tutti dei mostri. In che senso? Nel senso più classico: ognuno di noi nasconde un lato oscuro, delle perversioni, delle rimozioni e delle pulsioni. Mascheriamo tutto questo con norme sociali e comportamentali esplicate in una determinata etica. Delle briglie, delle catene per il nostro vero Io. Una volta libertate queste forze cosmiche mostrerebbero il mondo per quel che è. Niente più super eroi, e con essi, niente più voglia di esser migliori di quel che si è. Solo accettazione, e conseguentemente, esaltazione dell’Io vero. Niente morale, niente mediazione delle strutture sociali, niente più vergogna nel provare determinati piaceri sconvenienti. Niente di tutto questo. Si può parlare di oscurità o di esisto drammatico? Non fino in fondo ed è proprio in questo che risiede il potere attrattivo dell’opera: potremmo parlare di oscurità solo dalla nostra prospettiva attuale, per il resto vi è oscurità solo nel senso di celato. Per certi versi – perlomeno in questo stato di cose dell’universo Dc – significherebbe solo esser quel che si è, accettarsi, non sentirsi più inadeguati, non provare più odio verso il proprio Io. Non c’è dunque da meravigliarsi se uno dei fautori principali di questo di-svelamento sia joker. Chi più di lui incarna l’ideale di un soggetto capace di accettarsi e disvelare ogni rimosso aberrante? E così anche Gorilla grodd (un emarginato per la sua specie) e …Lex Luthor, padre di tutta l’operazione. Quindi avremo da un lato la Justice league pronta a fermare tutto questo e dall’altra un team di super cattivi. A prima vista sembra un po’ tutto ‘na cazzata; una storia che potrebbe strutturare un bambino impegnato con i suoi giocattoli sul proprio divano, ma lo è solo in parte.

Se metal mi ha deluso, questo primo arco narrativo della League è gestito decisamente meglio. Aiutano il fantastico comparto grafico, laddove Jorge Jimenez spicca più degli altri disegnatori coinvolti, e l’evidente volontà di voler costruire qualcosa di finalmente determinante per la continuity Dc e non una accozzaglia di combattimenti spaziali. Di forze misteriose Snyder ce ne propone due, entrambe dai risvolti piuttosto interessanti.

Le forze misteriose

Da un lato abbiamo la Still Force [concedetemi il nome in lingua madre, il quale, rende meglio nel contrasto con la più nota Speed Force] ed un inedito, quanto inaspettato, spettro emozionale invisibile. La prima è banalmente l’esatto opposto della forza della velocità di Flash: è dunque mossa dall’inerzia e dall’entropia. Si oppone alla creazione cosmica e permette di cancellare i poteri del velocista scarlatto; caso a parte è la seconda, ben più interessante. Devo ammettere però che la prima volta che ho visto una lanterna ultravioletta ho pensato “ecco, l’ennesima snyderata” e invece mi sono ricreduto, trovandola una aggiunta molto sensata nel suo contesto.

Ecco la presunta snyderata

Come già visto in un altro articolo, lo spettro emozionale nell’universo Dc è una forza cosmica basata sulla simbiosi fra individui capaci di emozioni e il macrocosmo. Ma oltre a rabbia, speranza e amore (e le altre quattro che compongono le sette emozioni consce dello spettro emozionale…davvero, andatevi a leggere quell’articolo!) l’individuo è fatto anche da un lato oscuro. Insomma, vi è l’Io e il Super Io però ci sta l’Es! E chissà forse avrà pure lui una forza emozionale o no? Ebbene sì, ne ha uno. Questa forza emozionale è però invisibile, nascosta, non manifesta visivamente. Dunque sfruttare l’ultravioletto come “colore” tanto stupida come idea manco è; e poi, come si è detto, è perfettamente concorde con questa dimensione celata che coinvolge tutto il multiverso. Ora proviamo ad immaginare quanto potente possa essere la forza scaturita dal lato oscuro di un individuo; e facciamolo tenendo conto che il lato conscio è ripartito in 7 forze diverse, mentre tutto L’Es pare (chissà che un giorno non venga introdotto pure l’infrarosso…no Scott, sto scherzando! Ehi Scott FERMATI) esserne esplicato da una sola. Se a questo stufato energetico aggiungiamo come ingrediente la consapevolezza che ogni individuo ha un lato inconscio avremo come risultato l’esercito di lanterne più pericoloso di tutti i tempi: ogni esseri vivente coinvolto e tutti super cazzuti.

Tirando le sommosse

Un comparto grafico piacevolissimo accompagna una storia piuttosto solida. Un senso di sollievo per tutti i lettori reduci dalle recenti gestioni davvero pessime che hanno smontato, pezzo dopo pezzo, ogni rimasuglio simbolico della League. Un’approvatissima volontà di cambiamento sul piano metafisico e metauniversale, la quale spesso è assente nella topografia del mondo Dc (contrariamente a quello marvel, costellato da meravigliose entità). Una aggiunta funzionante alla tavolozza degli anelli a colori, e di un peso tale come non se ne vedevano dai tempi di Johns. Un primo arco narrativo che fa sperare e riflettere. Un mondo nichilista come unica e inalienabile verità di una realtà costellata da super eroi; insomma ironia a palate. Un Lex Luthor di spessore, finalmente vicino a smontare la figura di Superman [sostituendola con quella del Super uomo; e v’ho detto che ci sta ironia a palate!], il quale, come tutti, è solo una colorata bugia.


Zeno

Laureato in filosofia, maestro d'ascia e immenso mentitore. Passa le sue giornate ad acquistare fumetti che forse un giorno leggerà e mai recensirà. Fra le altre cose è degno di sollevare mjolnir, ha un anello delle lanterne verdi nel cassetto ed è il cugino di Hegel.