In questi ultimi anni mi sono avventurato nella lettura di un discreto numero di webcomics e ho trovato, al di là di prodotti troppo amatoriali e di altri semplicemente brutti, opere di fattura davvero pregevole. Quest’ultima categoria ho riscontrato essere composta principalmente da fumetti confezionati da persone che (in proprio o presso editori) fanno fumetti a livello professionale.

Tuttavia, nella lettura di molti di questi webcomics, ho riscontrato un problema sul quale non riesco proprio a sorvolare: il metodo di pubblicazione. Intendo dire che molti autori (forse per non far rimanere immobile la piattaforma sulla quale pubblicano) procedono spalmando nell’arco di una settimana una media di tre pagine(se non addirittura meno), spesso rilasciate in giorni specifici. Sia chiaro al lettore che non sono esperto e che ciò che sto dicendo si rifà alla mia esperienza con questa particolare branca del fumetto.

Personalmente ritengo che questo metodo di pubblicazione sia funzionale solo con le strisce umoristiche (come Oglaf) o comunque con pagine autoconclusive, mentre ritengo che siano totalmente nocive con storie più lunghe (come Alfie). Al di là dello stillicidio che può rappresentare una bella storia aggiornata una tavola alla volta, c’è il rischio serio che il lettore si stanchi e abbandoni o (come accade a me) la prenda come una medicina, una droga che lo manda in crisi d’astinenza.

Non è una sorpresa quindi che io abbia gradito di più i webcomics che hanno adottato un metodo di pubblicazione più intelligente, come #vengoanchio, che mantiene un ritmo costante di un capitolo ogni due settimane, ma ogni aggiornamento è bello corposo e pienamente godibile, o come Rusty Dogs che ha concepito un prodotto fatto di episodi autonomi di quattro tavole, ma accomunati dall’ambientazione metropolitana sporca e le tinte noir e pulp.

Oppure si potrebbe (sebbene non sia una soluzione efficace come le altre) pubblicare il materiale di una settimana tutto in un unico giorno (come fa Nine Stones con una media di 6 tavole a settimana) di modo da non frammentare troppo la narrazione e affamare il tuo pubblico che aspetta con ansia il prossimo aggiornamento.

Ritengo sia un peccato sprecare il potenziale di molti ottimi webcomics continuando ad aggiornarli col contagocce, specialmente per storie che fanno del loro essere autoprodotte il loro punto di forza, che non devono rispondere a nessun editore e possono quindi spingersi dove l’editoria tradizionale spesso non osa spingersi.


Halflie

Studente di fumetto con il vizio dell'università. Bugiardo occasionale e accanito scrittore e sceneggiatore di storie che non pubblicherà mai. Parla fluentemente italiano e inglese. Parla anche un po' di francese, ma soltanto per lanciare insulti a mezza bocca.