Giovedì scorso ho avuto il piacere di chiacchierare in diretta Facebook con gli autori de Il vizio di uccidere, il primo racconto della miniserie antologica Gotico Italiano, edita da Edizioni Horti di Giano, e invece di raccontarvi com’è andata (mi sono decisamente divertito) ho deciso di pubblicare direttamente l’audio estratto dalla live – la trovate in fondo a questo breve articolo.

Come Salvatore Napoli [lo sceneggiatore di questo primo numero] ha tenuto a sottolineare, Gotico Italiano si presenta come una combinazione di letteratura e fumetto. Una storia a fumetti e un racconto in ogni volume. La ragione di questa scelta, mi è stato spiegato, è rendere il volume un testo per tutti, dignificando il fumetto e popolarizzando la letteratura, mediando toni e destinazioni dei due mondi. Al mio tentativo di riportare questo accostamento ad Alan Moore, Napoli mi ha risposto che no, Moore scriveva storie che non erano davvero per tutti, e che non è questa la strada che Gotico Italiano ha voluto percorrere [quest’ultima parte è tagliata purtroppo sul finale della registrazione, N.d.A.]. Perché è vero, dice, che “il fumetto è visto come un’arte popolare nel senso più negativo, non alta come la letteratura”, ma lo scopo dell’accostamento non è innalzare il fumetto cambiandone le regole o i modi, non c’è alcun bisogno di innalzare un’arte che è già grande, bisogna solo “sfatare questa distanza […] tra queste due forme di arte”, presente solo nei pregiudizi del pubblico.

Se li mettiamo vicini, una storia a fumetti e un racconto, sarà evidente che non sono poi così distanti, e potrà “portare chi legge solo libri ad approcciarsi al fumetto, e chi legge solo fumetti ad approcciarsi al libro”. In effetti si tratta di un albo che non appartiene al mondo fumettistico in senso stretto, i suoi riferimenti sono altrove, cinematografici principalmente: Dario Argento, Alfred Hitchcock, Lucio Fulci, Pupi Avati. Questa eredità si unisce poi ai riferimenti letterari, Edgar Allan Poe tra tutti, poi Lovecraft, e a Sclavi, in una sintesi perfettamente funzionante, capace di agitare, intrattenere, suggestionare.

Le illustrazioni sono curate da Vincenzo Odore, un’artista a suo dire ‘esordiente’ ma perfettamente capace di gestire la tavola e costruire un’ambientazione credibile e viva fondendo gli scorci di un’Italia variegata, fatta di palazzi moderni, chiese antiche e vicoli di pietra. Il tutto appare coerente perché semplicemente già lo è, sono gli ambienti in cui viviamo tutti i giorni; non una sequela di cartoline e scatti promozionali, ma paesaggi ordinari, presi da vite qualsiasi, dalla memoria e soprattutto dalle fotografie, quelle che le persone comuni postano su Instagram e Facebook.

L’Abbazia di Fossanova citata da Vincenzo Odore nell’intervista si trasferisce per l’occasione nell’immaginario borgo di Rocca Piscopo.

Anche Odore si è divertito ad omaggiare quello stesso cinema cui la sceneggiatura allude, e vi invito a prestare attenzione alle sue osservazioni sulla distanza (anche temporale) con Gotico Italiano e su come ciò abbia condizionato certe scelte soprattutto grafiche.

L’ultimo racconto – dal titolo Ritratto di donna sfregiata – è un racconto horror ma anche un racconto di rivalsa, secondo le stesse parole dell’autore. La storia è legata all’iniziativa di sensibilizzazione di Gotico Italiano contro la violenza di genere, una scelta audace che si traduce in una narrazione avvincente e sentita; se poi abbia anche reso del tutto giustizia a un argomento pur sempre delicato da trattare lo lascio giudicare a ognun* di voi. Dopo averlo letto, s’intende.

Ancora grazie a chi ha permesso questa iniziativa.


MrPrep

Aspirante studente e pigro dalla nascita, appassionato di storie in ogni forma e di sentenze sensazionalistiche poco argomentate. Per altri dettagli vi rimando all'autobiografia che non scriverò mai dal titolo provvisorio di 'Indecisi' - 'Mainstream' era già preso.