A volte mi viene da pensare che Shūzō Oshimi sia uno dei pochi mangaka che nel corso della loro carriera hanno mantenuto una solida unità tematica nelle loro opere. Infatti, quando si parla di questo particolare autore, per quanto diverse siano tra loro le storie, non manca mai nella vicenda l’elemento adolescenziale. Tracce di sangue non fa eccezione.

La storia parla anche questa volta di un adolescente: Seichi Osabe; e in particolare del suo rapporto con la madre Seiko, che ha (e ha sempre avuto) nei confronti del figlio un comportamento iperprotettivo. Tutto il volume non è nient’altro che un susseguirsi di eventi che porteranno il giovane Seichi ad avere un’importante epifania. Epifania che lo porterà a vedere le proprie catene, a vedere la morbosità del legame che ha con sua madre.

Il fumetto presenta uno stile di disegno evoluto rispetto a  I Fiori del Male (di cui ho già parlato qui), dove i grigi erano una presenza importante e comunicavano alla perfezione la perniciosità del “peccato” di cui il protagonista si era macchiato. In Tracce di Sangue, invece il tratteggio ha completamente sostituito retini e scale di grigio. Il disagio è reso tramite il graffiare  dei tratti neri sul bianco asettico per rendere le ombre, che non sono mai rese in nero pieno, qui delegato unicamente a rendere la tinta degli oggetti.

Anche la gestione delle tavole è molto più efficace. Una griglia meno dispersiva, che non supera praticamente mai le sei vignette, ordinate su non più di tre strisce. C’è un uso sapiente di splashpage singole e doppie, usate principalmente nella resa dei momenti di tensione e quelli emotivamente più carichi. In particolare l’autore le utilizza per  primissimi piani  e a volte anche per dettagli che trasmettono al lettore tutta la carica disturbante della scena. Ne approfitto per ringraziare la Planet Manga per aver lasciato il giusto spazio tra la gabbia e la rilegatura, rendendo la lettura molto più godibile.

Consiglio fortemente l’acquisto di Tracce di sangue, soprattutto agli amanti dei thriller psicologici. Non mi sento di esagerare nel dire che c’è stata una sequenza di vignette (che non vi mostro per non fare spoiler) che mi ha fatto rivivere l’ansia che ho provato nel vedere la faccia di Jack Torrance dopo che aveva ucciso Dick Halloran. Sono abbastanza sicuro che, una volta concluso, tornerò a scrivere di questo fumetto.

Tracce di Sangue vol. 1

7,00 €
8.5

Sceneggiatura

9.0/10

Disegni

8.0/10

Halflie

Studente di fumetto con il vizio dell'università. Bugiardo occasionale e accanito scrittore e sceneggiatore di storie che non pubblicherà mai. Parla fluentemente italiano e inglese. Parla anche un po' di francese, ma soltanto per lanciare insulti a mezza bocca.